Tiglio

Chi meglio di quest’albero, che raggiunge anche i mille anni, conosce il segreto della longevità? Si dice che il tiglio cresca per tre secoli, resti fermo per altri tre e ne impieghi ancora tre per morire.
Tra maggio e giugno cominciano a sbocciare i suoi fiori profumatissimi che le api trasformano in miele oppure, se essiccati, si utilizzano per infusi calmanti.
Per gli antichi greci questa pianta era sacra alla dea Afrodite e inevitabilmente è divenuta simbolo della femminilità. Ma rappresenta anche l’amore coniugale, come racconta la leggenda narrata ne “Le metamorfosi” di Ovidio. Filemone e Bauci, due anziani sposi, ospitarono nella loro capanna Zeus ed Ermes travestiti da viaggiatori i quali, per ringraziarli, dissero loro di esprimere un desiderio. I due anziani chiesero di poter morire insieme e fu così che Zeus li trasformò in una quercia e in un tiglio, uniti per il tronco perché diventassero un solo albero.
Nella mitologia greca si racconta anche che Filira, figlia di Oceano, si fosse trasformata in giumenta per sfuggire al dio Crono, che voleva possederla. Il dio, però, a sua volta si tramutò in cavallo e riuscì ad averla. Filira, per la vergogna, chiese a Zeus di diventare un albero e lui la trasformò in tiglio.
Gli antichi popoli germanici lo consideravano un albero sacro e abitualmente appendevano ai suoi rami degli oggetti, utilizzati poi come talismani per proteggere la casa da fulmini e spiriti maligni.
Con i legacci ottenuti dalla macerazione della corteccia del tiglio si credeva addirittura di poter intrappolare il diavolo.
In egual modo era considerato sacro dalle popolazioni slave, che per tradizione piantavano tigli nelle piazze. Una leggenda slovena racconta di re Matjaz che, sconfitto in battaglia, venne rinchiuso in una grotta con i suoi soldati e qui caddero in un sonno profondo. Si sarebbero svegliati solo se fosse cresciuto un grande tiglio e quando questo accadde il re tornò a combattere e vinse.
Sotto quest’albero volle sancire la pace e lì pose uno scudo a difesa delle tentazioni del mondo.

(tratto da “Le leggende delle piante”, a cura di Daniela Mazzoni, Chiara Alzani e Toby Vignati).